Guida a come vendere un immobile di proprietà di più eredi
Succede di frequente che si riceva in eredità un immobile in comune con altri eredi, sono migliaia i casi di eredità di un immobile con più beneficiari ecco la guida per come vendere un immobile di proprietà di più eredi. Il concetto di coeredità è molto comune, ma si porta dietro un’infinità di complicazioni: l’immobile in questione risulterà di proprietà di tutti gli eredi designanti dal defunto proprietario ed ulteriori complicazioni si manifestano quando gli eredi possiedono quote di proprietà diverse tra loro. Gli articoli 1100 e seguenti, contenuti nel Codice Civile, sono chiamati a disciplinare queste intrigate situazioni, attraverso le norme in materia di comunione. Che cosa dice la legge a proposito della compravendita di un immobile ricevuto in successione da eredi multipli? L’articolo 1108 c.c. stabilisce senza discussioni né dubbi che tutti i comproprietari devono essere consenzienti alla vendita dell’immobile. Questa situazione, però, non sempre si verifica, anzi, sono moltissimi i casi in cui gli eredi non sono in totale accordo, o addirittura non hanno buoni rapporti tra loro. Che cosa succede allora? Secondo la legge ci sono diverse vie da percorre, prima di intraprendere qualsiasi azione però, si consiglia vivamente la consulenza di un esperto in materia, in questo caso, di un avvocato.
Vendere la propria quota di proprietà dell’immobile
La prima soluzione è quella che prevede la vendita della propria quota di proprietà dell’immobile. Dobbiamo tener conto però, che in tal caso i coeredi possono esercitare un diritto di prelazione sull’acquisto del suddetto. Ciò vuol dire che, una volta stabilito il valore della propria singola quota, si dovrà proporne l’acquisto, dapprima a coloro che possiedono le altre quote della proprietà. Solo e soltanto nel caso in cui questi non si dimostrino interessati, si potrà procedere con la vendita della quota a terzi soggetti.
Richiedere al giudice lo scioglimento della comunione
La seconda opzione è quella di optare per lo scioglimento della comunione alla presenza di un giudice. In questo caso si può procedere solo dopo almeno un tentativo di mediazione con i coeredi, questo tentativo sottolineiamo che è un punto obbligatorio, senza il quale la legge risulta disattesa. Solo a questo punto ci si dovrà rivolger al proprio avvocato, per permettere l’avvio della procedura dinanzi a un giudice. Quest’ultimo procederà a stabilire le condizioni della vendita dell’immobile in autonomia, seguendo le norme vigenti in materia di espropriazione immobiliare: ciò significa che nessuno dei coeredi potrà decidere a quale prezzo sarà venduta la casa o a chi. Una volta conclusa la compravendita, sarà compito del giudice suddividere il ricavato tra i coeredi. La divisione della comunione è prevista dal codice civile all’articolo 1111, ma rappresenta, in ogni caso, una strada lunga e dispendiosa, che dilata il processo di compravendita di un immobile.
Ti interessa il mondo degli investimenti immobiliari? Seguici su www.soluzionecase.com
Potrebbe interessarti anche: Coronavirus: il nuovo valore della casa, mercato immobiliare e mutui: ecco cosa cambia